Pallamano sport emergente
Raffaele Caputo, presidente provinciale della federazione, fa il punto della situazione.
News del 03/07/2011 Torna all'elenco delle news
Il prof. Raffaele Caputo é il presidente provinciale della Federazione Italiana Giuoco Handball (Figh), una disciplina che può contare su 19 società affiliate e su circa 500 tesserati. «La Pallamano è uno sport emergente - dichiara il massimo dirigente - nella nostra provincia e, soprattutto, a Reggio. A questa crescita non corrisponde un'adeguata attenzione da parte delle istituzioni e degli enti locali. Nella stagione agonistica da poco conclusa abbiamo svolto la nostra attività su alcuni campi scolastici inadeguati e tutti all'aperto, per cui non corrispondono alle richieste e alle esigenze della nostra federazione. Anzi, debbo dire che per la prossima annata agonistica abbiamo riscontrato, nel bando emanato dal Comune di Reggio per la concessione degli impianti, la solita indisponibilità nei confronti di talune discipline e, soprattutto, della pallamano. Non bisogna dimenticare che alcune strutture sono polisportive e che esiste una recente sentenza del Consiglio di Stato che ribadisce il pieno uso degli stessi impianti a favore di tutti gli sport». Due stagioni fa la Pallamano Reggio aveva conquistato il diritto di partecipare alla A2, dopo avere trionfato nella categoria inferiore, ma il mancato uso del PalaCalafiore obbligò il presidente Caputo a ritirare la squadra dal campionato. Nella stagione sportiva che sta per arrivare, nella nostra città, manca una formazione di vertice, anche perché la Pallamano Amaranto, dopo l'ultima partecipazione al campionato di A2, potrebbe non ripetere la stessa esperienza. E, allora, gli obiettivi del presidente provinciale e dei suoi più vicini collaboratori sono quelli di rendere più. competitivo il settore giovanile, con un gran numero di formazioni a livello under 12, come, ad esempio, quella di Modena che si è fregiata del titolo provinciale e regionale di categoria.
«A Reggio sta crescendo il movimento, grazie alla sinergia che si è venuta a creare con diverse scuole - evidenzia Raffaele Caputo - e se questi ragazzi verranno plasmati adeguatamente, nei prossimi anni potremo avere una prima squadra a livello nazionale composta interamente da elementi locali, tenuto conto delle reali difficoltà che esistono nel portare giocatori provenienti da altre regioni». Al contrario di quanto avviene per altri sport di squadra, la Pallamano in tutti questi anni non è stata in grado di formare un gruppo di istruttori. «Un ulteriore, reale problema é proprio questo - conclude il presidente - poiché non riusciamo a creare una scuola per allenatori e istruttori, soprattutto per la mancanza di giovani disponili. E, allora, succede che, spesso, sono i dirigenti che si sacrificano nel fare da istruttori.